“La Liberazione”
Illustre Pidocchiume

 

“Non c’è motivo di dire qualcosa a un altro che non sente e non può capire”.

Oscar Wilde, De Profundis

 

Lode! Lode! Lode all’anarchico/a post-modernista, post-ideologista, post-idealista! Lode a lui/Lei! Sia lode alla nuova novella dell’anarchismo ecumenico/rivoluzionario del concilio anarchista II! Lode ai/alle Libertari/e e al loro mondo multicolore e abbacinante! LODE!

Lode all’anarchico/a produttivista, positivista, animale politico accelerazionista, che il passato, finanche quello più prossimo non gli sia d’inciampo! Che la scintilla divampi, che il vapore muova la macchina de nuovo mondo!

Lode all’anarchico obliante e solidale a prescidere, ché la solidarieta’, merce di scambio, canto rituale incontestabile stenda la sua melodiosa pece sul ricordo dell’infamia, peccato veniale rispetto alla virtù della compassione potente.

Lode! Lode al nuovo Anarchico che, nella nostra desueta idea, ci ricorda come si possa essere davvero fuori moda, noi con troppa memoria, elucubranti pungolatori, distruttivi, invero poco educati, va concesso!

Noi sbagliati però poco possiamo farci, è così difficile per i vecchi arnesi, si sa, comprendere l’afflato rinnovatore delle nuove illuminate generazioni, troppo fermi su noi stessi ci dimentichiamo sovente di perdersi nella collettiva estasi frontista…eppure, forse uno sforzo…proviamoci!

Fuoco alle galere, preghiamo! Laicamente, s’intende…

Preghiamo l’infame, fuoco alle galere! Amen..

No, non mi riesce, non sento discendere in me la compassione, troppo indifferente oramai alla sorte generica, al solidarismo aprioristico.

Me tapino! Fuor dall’agio nel caricare di significati troppo pesanti le parole, peso che mi impedisce di volare alto come Pindaro verso gli orizzonti dell’insurrezione e che mi costringe a ricadere con un tonfo nell’abisso profondo delle nere foreste, così lontano dal luminoso e chiarificante lucore dell’alpe.

Eppure nell’intrico ancora cammino e altri camminano ancora, solitari e pronti a stupirsi come dei pupi, qualora nel proprio incedere incontrino altri solitari camminatori, compagni di viaggio.