“Io sono un uomo sbagliato. Ma sono quel che sono, non importa cosa. E il gracidare di queste multicolori cornacchie altro non serve che a rallegrare la mia nobile e personale saggezza. Non udite, o scimmie apostoliche dell’umanità e del divenire sociale, qualche cosa che rimbomba al di sopra dei vostri fantasmi? Udite!, Udite! E’ lo scrosciare saettante delle mie furibonde risate, che su nell’alto rimbomba!” Renzo Novatore.
Non riesco a sentire empatia, non ho troppa simpatia per l’umanità e questo da tempo.
Non sento pietà per un’umanità che nella stragrande maggioranza ha sempre ignorato i disastri ambientali speso difendendoli ripetendo a pappagallo la filastrocca del progresso;
non sento tristezza per un’umanità che nella stragrande maggioranza ha sempre pensato ai fatti suoi fregandosene degli ultimi e plaudendo ai ducetti di turno che sulla pelle dei dannati della terra ha costruito fortune, non rimpiango nulla per un’umanità gretta, invidiosa, arrivista, rassegnata, lacrimante un tozzo di pane.
Ieri fissando il cielo azzurro ed i boschi che stanno rifiorendo il pensiero che in pochi se ne fregherebbero se qualcuno decidesse di devastarli in qualche maniera mi ha assalito, così è, dovrei aver premura per coloro?
Persone su persone sono affogate in mare fra il disinteresse generale, qualcuno ha anche applaudito e un politico vergognoso ha cavalcato le tragedie navigando sui cadaveri di uomini, donne e bambini, la Siria è un macello a cielo aperto e l’italia ne è corresponsabile, quell’italia che ripudia la guerra ma vende armi ai turchi e nuovamente in così pochi si sono sentiti in cuore di dire/fare qualcosa; Quante volte ho sentito in questi anni vomitare livore sugli ultimi, sugli stranieri, sui diversi, sugli anti razzisti, gli anarchici, su chi lotta e ha sempre lottato per un mondo differente spesso finendo sepolto nelle patrie galere nell’indifferenza dei ben pensanti, degli asserviti…ora per magia mi dovrei sentir parte della comunità umana ignorando tutto quel che c’è stato, le bassezze, le piccolezze, in nome di cosa? Dell’umanità? No grazie, di una sorta di senso di pietà religiosa? Non mi riguarda.
Cantate che siete pronti alla morte…non sembra, pare che la paura faccia novanta e che anche i vituperati cinesi che sino a ieri avete disprezzato oggi siano i vostri migliori amici, prima odiati a prescindere, oggi amati in egual misura, magia del terrore.
Mi fate piuttosto schifo, come sempre, in più ora vi devo anche sentir piagnucolare…
Tutto ciò non significa però che non sia preoccupato per quei pochi che sfuggono alle logiche di cui sopra e per questo tento di essere il più responsabile possibile ma non mi chiedete di mettere arcobaleni al balcone, non andrà tutto bene perché già prima NON ANDAVA TUTTO BENE, anche se lo avete ignorato; non mi chiedete di piazzare qua e là tricolori, ho sempre sputato sulla bandiera, su tutte le bandiere, e continuerò a farlo, non mi chiedete nulla perché non parliamo la stessa lingua e non ci capiremmo.