Obbiettivi, vogliono tutti un obbiettivo, lo cercano lo vedono da lontano, lo amano, lo inseguono e frustrati si accorgono che nonostante gli sforzi la distanza non si colma.
Mentre il colore sbiadisce ed i contorni si fanno sempre più frastagliati, indefiniti, si rendono conto di aver speso tutto il tempo nella ricerca di qualcosa che non hanno trovato, raggiunto, toccato, e tutto questo frustrando momenti, uccidendo il presente in luogo di un futuro scritto in caratteri ingannevoli? Hanno schiacciato momenti, vite (la propria, quella dell’altrui più vicino), istanti, seccato la fonte dell’ora per bagnare la semina d’un poi che non è germinato…Eppure sarebbe tanto semplice, basterebbe vivere, viversi…qui ed ora, nella voluttà del divenire che non ha forma e si plasma nelle terre dell’imprevisto.
E’ il viaggio senza una meta che ci nutre di stupore e spavento a pascere l’esistenza, a stimolare la curiosità e a mantenere l’anima bambina, avida di momenti.
Il progetto è la mistificazione e la trappola più subdola che la modernità ha tessuto per intrappolare gli individui nel pantano del dover essere in luogo del voler essere, ridotto a favola per sgangherati…
Eppure sapessero quant’è bello cercare il volo di un uccello senza null’altro che il capriccio di voler godere della leggerezza, dell’eleganza impagabile della Libertà.