…D’altra parte mai hanno giocato a nascondino, né ad occultare in qual si voglia maniera la loro brama di potere, né tanto meno li si possono tacciare d’insincerità, imperocché mai hanno celato il loro intento di partecipare alla dialettica di potere, non a caso le loro bandiere, assai schiette, recano, in bianco su sfondo rosso, la dicitura “contropotere”: non contro il potere o quant’altro possa minimamente riecheggiare nelle orecchie degli amanti della libertà, comunque essi si definiscano; Contropotere, quindi potere contro potere, in un gioco all’egemonia che chi avesse avuto la sventura di aver a che fare in qualsiasi misura con certuni figuri conosce bene, viepiù qualora il rapporto fosse stato di conflitto anziché di acquiescenza, collaborazionismo, subalternità o, povere anime, di mal riposta fiducia.

Non è la prima volta, né sarà l’ultima, che taluni cercano il braccio del dominio, è nella loro intima natura, nel loro agire quotidiano, forse nei loro sogni notturni e nelle loro aspirazioni diurne. La sincerità al potere, oserei dire.

Non si straccino le vesti gli spiriti belli della rivolta, ché l’ingenuità tradita se ferisce, porterà memento a mezzo cicatrici, capiscano solo di quante necessiteranno prima di volgere lo sguardo altrove.

Stranisce soltanto come lo stupore si sia dipinto sui volti di alcuni stomaci pelosi, ma sarà simulazione artistica, probabilmente, atta a mascherare quel po’ di imbarazzo che forse riescono ancora a provare di fronte al palesamento di ciò che sino a ieri (…e domani?) facevano finta di non vedere, almeno pubblicamente, ma che oggi verosimilmente dovranno additare -in differenti misure, alcuni/e obtorto collo- sino a che le nuove emergenze frontiste non ristabiliranno la già rodata pace militante. L’oblio della memoria è appena dietro l’angolo.

Ah che olezzo ben conosciuto!

Di per sé la questione è assai poco interessante, tanto da farmi notare quanto troppo abbia scritto e quanto poco ci sarebbe stato da scrivere, ma capita di aver da smaltire la noia, succede…