Affinità: Cercare la polveriera

da Finimondo:

«Non vi dice l’esperienza vissuta che dove lo schiavo s’adagia e si rassegna al giogo,
non hanno più freno la tracotanza e l’avidità del padrone?»

Da quanto tempo sta andando avanti? Ne abbiamo quasi perso memoria, sommersa com’è dalla nausea ed il disgusto.
Hanno provocato, indirettamente o direttamente, una pandemia. Ne hanno aggravato la letalità, con misure politico-sanitarie del tutto insensate. Hanno lasciato morire privi dell’affetto dei loro cari chi ne veniva colpito e stremato. Hanno vietato le autopsie che avrebbero potuto contribuire a chiarire la realtà.

Affinità: La vera divisione

da Finimondo:

Sebbene non fosse certo un nemico di ogni autorità, George Orwell aveva colto nel segno quando pose così i termini della questione: «la vera divisione non è fra conservatori e rivoluzionari, ma fra autoritari e libertari». Ma chi è disposto ad ammettere, a riconoscere tale divisione? Di fronte alla dilagante potenza dell’ideologia, quella che attraverso un martellamento quotidiano frastornante dalla nascita alla morte inculca in tutti noi la certezza che solo l’autorità sia al tempo stesso fonte e garanzia di libertà, quanti hanno il coraggio di affrontare la solitudine che comporta non il semplice ricordare, ma vivere un simile pensiero? Non è facile, non è comodo, non è rassicurante, non è popolare. Detto su un altro registro — non è funzionale, non è producente, non è efficace, non è conveniente.

Affinità: Azione diretta-(Comunicato) Le fate non saranno mai elettriche!

da Finimondo.org

Fin dall’infanzia siamo presi in ostaggio dal mondo moderno, che ci vanta i pregi della sicurezza facendoci dimenticare, grazie ad una serie di promesse via via non mantenute, la rilevante dose di asservimento che ci tocca accettare in cambio del progresso.
Mentre gli orizzonti che si stagliano davanti all’avanzata della civiltà si fanno sempre più cupi — con la devastazione degli spazi selvaggi, il crescente addomesticamento della vita, l’artificializzazione degli esseri — il mondo continua la sua corsa sfrenata, sempre più dipendente dalle infrastrutture energetiche e dai prodotti che queste consumano e producono: petrolio, uranio, elettricità.

Affinità: Potrei, ma non voglio (COMUNICATO)

Ricevo e diffondo:

Potrei convincermi che tutte le centrali nucleari siano affidabili. Ma non voglio. Ho ancora in mente Hiroshima, Nagasaki, Chernobyl, Fukushima… Quando la terra si contamina per sempre, i soliti personaggi al potere ci dicono che non c’è più niente da fare.

Potrei considerare le guerre come qualcosa di necessario per battere nemici che sembrano invincibili. Ma non voglio. Tutte le morti provocate dai conflitti fra gli Stati hanno solo potenziato il loro dominio sugli individui attraverso genocidi, massacri e carestie.

Affinità: Interventismo Covid

Condivido e…condiviso l’analisi della situazione attuale esplicata nel testo…

da Inferno urbano:

Noi riteniamo che l’internazionalismo sarà possibile solo quando le nazioni saranno libere, poiché là dove l’odio divide l’irredento dall’oppressore, ogni altro problema economico e politico non può trovare soluzione”. […] La neutralità, oggi, è per tutti solamente un abbietto egoismo nazionale; essa è la precisa negazione dell’internazionalismo materiato di solidarietà e di sacrificio, che ci hanno spinto sui campi della Francia, della Grecia, del Messico, della Serbia”. […] L’inerzia è vigliaccheria e la neutralità, che ancora disconosce la volontà popolare, è tradimento. E’ l’ora dell’azione!”.

20 settembre 1914. Manifesto degli Anarchici e Rivoluzionari Interventisti

Passeggiavo nei boschi con unx compagnx. Parlavamo mentre le foglie si aprivano di primavera, i fiori emanavano vita bianca e sussurri di crescite, di trasformazioni… e a fondo valle le petroliere segavano l’acqua con la loro scia di morte scura, un elicottero pattugliava il cielo, le cave divoravano le viscere delle montagne, sventrando l’essenza stessa di ciò che è meritevole, per me, di considerarsi vita. Mistero.

Affinità: Il sonno della ragione genera mostri

Da Roundrobin:

Riflessioni e accenni su Anarchicx e Mondo-Covid

Questo testo nasce dalla volontà di esprimere dubbi e perplessità (e anche un po’ di preoccupazione lo ammetto) su come avverto che si stia vivendo, in ambito anarchico in questa parte di mondo, la situazione legata alla ristrutturazione sistemica in atto, avviata sulla scia della Grande Narrazione del Covid-19. Situazione, questa, che non vorrei definire con nessuna parola d’ordine del potere tipo “Pandemia” o “Crisi Sanitaria” (perché le “parole contenitore” della propaganda semplificano troppo la realtà) e che per convenzionalità chiamerò “ristrutturazione sistemica in atto”. Nel pratico è ciò che stiamo vivendo tuttx tutti i giorni, che abbiamo visto svilupparsi, montare, arrivare da lontano; prima solo sugli schermi poi nella realtà. All’ipervelocità di questo esistente smart e iperconnesso si è prefigurata nell’etere dello spettacolo e poi si è concretizzata nella realtà dello Stato di polizia-sanitario, la più imponente e rapida e uniforme affermazione di uno “strumento di trasformazione e controllo” a livello globale che il mondo moderno ricordi. Sicuramente l’evento planetario che, da quando sono al mondo, ha più visibilmente sconvolto e influenzato la vita della popolazione umana (e purtroppo non solo) quasi nella sua totalità.

Affinita’: “Facciamo finta che tutto va bene…che tutto va bene…”

Credo utile ripubblicare uno scritto di Gianluca I. ai tempi della sua reclusione, nonostante dati 2015 credo che alcune riflessioni contenute nel testo siano utili ancor oggi…

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ATTENZIONE CAMBIO LOCATION La religione del dominio due giorni sullo scientismo e le tecnologie di controllo

31 ottobre – 1 novembre

Circolo “Amici del Cels” borgata Morlière – Cels, Exilles (TO)

CAMBIO LOCATION

L’INIZIATIVA SI TERRA’ COMUNQUE AL CELS MA IN UNA LOCATION ALTERNATIVA, PER SAPERE DOVE SCRIVI A: puckdeiboschi@insiberia.net

31 ottobre, ore 17 proiezione del documentario

“Fissate le luci, miei cari!” di Jordan Brown (2017)

Viviamo in un mondo di schermi. L’adulto medio trascorre la maggior parte delle sue ore di veglia davanti allo schermo di un dispositivo. Siamo abbacinati, siamo letteralmente dipendenti da Facebook, Google, Instagram, Twitter…

Come siamo arrivati a questo punto?

Nasce il “Cigno nero”

È la metafora con cui per alcuni secoli, a partire da una frase del poeta latino Giovenale, si è indicato un fatto ritenuto impossibile. Poiché l’esperienza comune insegnava che tutti i cigni sono bianchi, l’esistenza di un tale animale dal piumaggio scuro veniva percepita come un’assurdità che mai si sarebbe materializzata. Ma poi, all’inizio dello scorso secolo, alcuni esploratori in Australia si trovarono davanti un esemplare di Chenopis Atrata — un cigno nero.
Da allora con «cigno nero» si intende un fatto inaudito, imprevedibile, inaspettato, il cui verificarsi potrebbe avere un forte impatto giacché con la sua stra-ordinarietà metterebbe fine a quella che viene considerata una norma generale indiscutibile. Ad esempio, in campo finanziario «cigno nero» indica un evento improvviso e catastrofico, impossibile da prevedere in anticipo, temuto dagli speculatori perché avrebbe come effetto il crollo dell’economia.

Affinità: Tempo al tempo

Da Finimondo:
«Se si sale sul treno sbagliato, non serve a nulla correre lungo il corridoio nella direzione opposta»
Dietrich Bonhoeffer
Così diceva un pastore luterano tedesco, fucilato dai nazisti per la sua partecipazione alla resistenza. Sarà anche stato un teologo servo di Dio, ma queste sue parole ci vengono sempre in mente quando sentiamo i buoni propositi sbandierati da chi, in piena conoscenza di causa, è salito sul treno sbagliato. Come tutti sanno, il treno è un mezzo di viaggio particolare poiché corre su binari prestabiliti. Non è il conducente né sono i viaggiatori a scegliere a proprio piacimento la destinazione. Il treno va dove deve andare, perché non può certo invertire rotta.