Affinità: Cent’anni e la solitudine

da AbIrato:

Ci sono due fatti storici avvenuti ad un mese di distanza l’uno dall’altro, che nella mia mente rimangono strettamente legati. Uno (celeberrimo) mi evoca l’altro (sconosciuto ai più). Ecco perché il clamore suscitato dal centenario dell’evento che ha segnato l’ascesa al potere del fascismo, la marcia su Roma del 28 ottobre 1922, non poteva che far riaffiorare nella mia mente la scomparsa dell’anarchico Renzo Novatore, bandito e poeta, ucciso dai carabinieri nel corso di un conflitto a fuoco il 29 novembre di quello stesso anno nei pressi di Genova. E se un mese fa sul primo anniversario si sono sprecate fin troppe parole, oggi c’è da scommettere che il secondo verrà ricordato a malapena a Novi Ligure, dove la locale caserma dei carabinieri è intestata proprio al maresciallo che uccise l’autore di Verso il Nulla creatore (venendo subito dopo abbattuto dal più famoso dei novesi, Sante Pollastro).

Affinità: Astrazione e perdita del significato

“Pensiero e dinamite, il pensiero per sollevare i deboli, la dinamite per abbattere i potenti”.
(Paolo Schicchi)

La pochezza dei tempi non avviene per caso. Per chi ha un mondo da demolire, astrazione e insignificanza stanno sempre più divenendo spettri. Da una parte è chiaro come un sistema estremamente tecnologico renda l’alienazione astratta: reale e virtuale tendono a mischiarsi e il sentire ne viene divorato. Che fare quando l’avvilimento emerge in tutta la sua inconsistenza nel vissuto? Quando si percepisce la stasi ma non se ne vuole vedere la sostanza? Questa greve alienazione senza peso è legata fortemente alla perdita del significato di ogni parola. Con chi discutere se tutto è diventato incomprensibile? Se la giustapposizione ha offuscato la contrapposizione? Se si può dire questo e fare il suo perfetto contrario? Se si considera la vita separata dalla sopravvivenza perché tanto questa separazione rende comodo il fatto di sommergere nella sicurezza del bisogno, piuttosto che inoltrarsi nella selva oscura della libertà desiderata e inafferrabile?

AFFINITA’: Presenzialismo

Condivido ogni virgola, ogni spazio, ogni presa di fiato. M.

Da AbIrato:

Poco sollievo si prova nell’essere anarchici, sapendo fin dal principio che non ne trarremo alcuna gloria o fortuna. Sicuramente vi è l’idea di non essere indispensabili. Poter agire secondo il nostro sentire dovendo rendere conto soltanto a noi stessi. Nostra è la scelta di lottare quanto quella di smettere.