Affinità: Astrazione e perdita del significato

“Pensiero e dinamite, il pensiero per sollevare i deboli, la dinamite per abbattere i potenti”.
(Paolo Schicchi)

La pochezza dei tempi non avviene per caso. Per chi ha un mondo da demolire, astrazione e insignificanza stanno sempre più divenendo spettri. Da una parte è chiaro come un sistema estremamente tecnologico renda l’alienazione astratta: reale e virtuale tendono a mischiarsi e il sentire ne viene divorato. Che fare quando l’avvilimento emerge in tutta la sua inconsistenza nel vissuto? Quando si percepisce la stasi ma non se ne vuole vedere la sostanza? Questa greve alienazione senza peso è legata fortemente alla perdita del significato di ogni parola. Con chi discutere se tutto è diventato incomprensibile? Se la giustapposizione ha offuscato la contrapposizione? Se si può dire questo e fare il suo perfetto contrario? Se si considera la vita separata dalla sopravvivenza perché tanto questa separazione rende comodo il fatto di sommergere nella sicurezza del bisogno, piuttosto che inoltrarsi nella selva oscura della libertà desiderata e inafferrabile?

Affinità: Nel deserto, l’inferno

Da DARDI num.10:

La vita può essere una parodia di se stessa o semplicemente una scelta. Quando la banalità si insidia nelle viscere, l’orrore è sempre li vicino, in agguato, per rendere tutto normalizzante. Se dovessimo pensare al mondo di oggi, oltre al massacro in corso della guerra e al genocidio delle coscienze degli ultimi due anni e mezzo nell’epoca del contagio, potremmo, senza eufemismi, pensare al deserto. Nel deserto tutto propende all’identico e la questione più angosciante è che non se ne vede mai la fine, anche se strenuamente assettati da oasi di riparo.

Affinità: E’ uscito DARDI n°6 – Foglio anarchico aperiodico

EDITORIALE

Cosa rende realizzabile il progetto di una società green-digitale?

Energia ed estrattivismo. Nulla di così diverso da ciò da cui è sempre dipesa ogni “rivoluzione industriale” fino ad ora. La differenza principale sta nell’elenco dei materiali estratti a cui vanno aggiunti i preziosi metalli rari, indispensabili per produrre batterie o circuiti elettronici. L’Europa in questo ambito si trova ad essere quasi totalmente dipendente dal mercato internazionale, cosa che potrebbe mettere a repentaglio l’agognata transizione ecologica, nonchè la stabilità delle economie nazionali. I contraccolpi dovuti al recente periodo di epidemia del Covid, o ai danni prodotti dal cambiamento climatico, hanno messo in crisi l’affidabilità di non pochi settori produttivi, principalmente a causa del lento rifornimento dei materiali sopracitati o di componenti elettronici quali i semiconduttori. Ciò implica delle scelte strategiche non rimandabili visto che la spada di Damocle dell’obsolescenza programmata non garantisce lunghe tempistiche di manovra. È necessario tornare ad estrarre questi materiali sul suolo europeo dopo che per anni si è delocalizzato il lavoro sporco in altri paesi, Cina soprattutto. Le miniere conseguentemente torneranno ad aprire in Europa insieme ai relativi impianti di raffinazione e lavorazione dei materiali.

Affinità/Letture: Dardi 3

Sempre più persone presenti alle proteste, sempre più voci ad unirsi al coro, sempre più gruppi e comitati, sempre più copie di volantini distribuiti, di manifesti attacchinati, sempre più soldi con cui finanziare la lotta…ma a quale fine?
La smania della crescita sembra non riguardare solo la ripresa economica, “redentrice” di questo periodo buio, ma pure i discorsi sulla bocca di molti “ribelli” del giorno d’oggi.