Congegni: La leggenda della valle che non c’è + Postilla…

kubin montagnaQualche mese fa usciva sulla rivista anarchica multilingue Avalanche (numero 4) il mio testo, scritto assieme a V sul noto movimento del trenocrociato, intitolato: “La leggenda della valle che non c’è”, documento che a quanto pare non piacque a molti e spinse qualche indomito famiglio a recarsi nei pressi di casa mia al fine di vergare su un muro una scritta “lusinghiera” nei miei confronti.

Da poco gli editori di “Des Ruines”, rivista anarchica francese, hanno ripubblicato lo scritto ampliato con una postilla proprio sui fatti appena citati all’interno di un dossier sulla Valle di Susa inserito nell’ultimo numero della loro creatura. Colgo quindi di ripubblicare “la leggenda”, corredata dalla postilla in italiano…

Congegni: Dies Irae

Gli Angeli della sera
sono agonizzanti…
Le foglie verdi sono teschi di morte,
freddi, sghignazzanti…
il fiume (il bel fiume terso)
è ora un serpente nero
paurosamente disteso
fra i massi della scogliera.
Tomba lugubre e muta.
Tomba lugubre e nera.

Renzo Novatore, Ballata crepuscolare

baconC’è olezzo, olezzo come di decomposizione, il cadavere se ne sta li, riverso a fauci strette e gli artigli serrati, le membra rigide; il suo bel piumaggio, un tempo d’un bel nero fulvo e lucente è ora opaco ed impolverato..

Il suo sguardo, un tempo fieramente rivolto in faccia al nemico, penetrante, scrutante l’orizzonte dell’utopia, ormai senza più un afflato vitale è ora come rivolto a terra, con un’espressione di stupore misto a disillusione come quello di colui che, tradito da un caro affetto e colpito a morte, non abbia fatto in tempo a maturare tristezza.

Oh! Povera Anarchia! Proprio così dovevamo reincontrarci! Ma chi! E come!

E’ così semplice la risposta!

IL FALLIMENTO DELLA SOCIALDEMOCRAZIA O IL SUO COMPIMENTO?


beardDi seguito alcune righe scritte qualche mese fa, in parte già datate ma che credo possano contenere qualche utile riflessione…

Pare che per alcuni sia suonata una sorta di sveglia, e che destatisi da un bel sogno (ognuno ha quelli che si merita…) si siano trovati davanti -come si dice- alla dura realtà, la speranza tradita dei pavidi che sognavano un “mondo nuovo” partorito dal marcio delle democrazie occidentali, degli innamorati della truffa democatica e della rappresentanza, dei socialdemocratici mielosi e chi più ne ha più ne metta.

La Grecia del fantoccio Tzipras e del suo partito Syriza dopo aver promesso la alle masse speranzose sempre in cerca di facili soluzioni e messia in giacca e cravatta ha visto cadere la sua facciata di parco giochi delle politiche popolar/riformiste e mostrare il suo vero volto, che poi è sempre lo stesso da sempre, di un partito che si è barcamenato fra il populismo puro e la creazione di un immaginario da socialdemocrazia ottocentesca e che in realtà non è stato altro se non una valvola di sfogo funzionale ad allentare la pressione sociale che nel paese dei filosofi si stava conformando come possibile rivolta radicalmente antisistemica, insomma un esperimento reazionario verniciato di rosso che ha dato tempo al capitale di riorganizzarsi e prepararsi meglio contro la possibile deriva rivoltosa che i provvedimenti imposti dalla troika scateneranno verosimilmente in terra ellenica.

ICONOCLASTA!

luna-e-falena

Iconoclasta!

Avverso alla consuetudine, al già dato, agli stanchi del pensiero e agli automi dell’azione, provocatore linguacciuto contro l’appiattimento delle coscienze e gli interessi di ciborio non ho dèi da venerare né nelle chiese, tanto meno nelle assemblee.

Mi rivolgo a nessuno.