Congegni: Sotto il tacco

“…Maledite i boia, imbecilli: i boia che siete, che sono tutti coloro che acclamano gli assassini, gli inquisitori… ” Albert libertad – arriva!…Arriva!…L’Alfonso! 25 Maggio 1905.

sotto il tacco l’italico si sente al sicuro, ha trovato il suo posto, il suo ruolo e poco importa il fastidio iniziale, l’umano è un animale di facile adattabilità, il tacco è il suo specchio, la sua patente di civiltà, la sua dimostrazione di fedeltà, il suo vero ed unico legame con gli altri prostrati.

Repressione: Aggiornamento sugli arresti del 16 marzo

Mercoledì 16 marzo a Roma sono stati tratti in arresto due compagni anarchici, Evelin e Gianluca. L’indagine e l’operazione repressiva sono frutto di un lavoro congiunto tra il ROS dei carabinieri e la DIGOS, coordinate dalla procura di Genova. I due compagni sono accusati di «detenzione di materiale esplodente ed esplosivo, tentata fabbricazione di ordigni esplosivi improvvisati e detenzione di materiale esplodente al fine di attentare alla pubblica incolumità», in concorso con ignoti.

Il 23 marzo Gianluca è stato trasferito agli arresti domiciliari. Attualmente (25 marzo) Evelin resta reclusa nel carcere di Rebibbia femminile.

Solidarietà rivoluzionaria con Gianluca ed Evelin e con tutti gli anarchici imprigionati!

L’indirizzo della compagna:

Evelin Sterni
C. C. di Roma Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma

Affinità: Logiche di guerra

Da finimondo.org:

Campismo. Se al tempo della prima macelleria mondiale è divenuta celebre la terribile presa di posizione di Kropotkin in favore della vittoria di una parte degli Stati belligeranti e in nome della stessa speranza di emancipazione, ciò è avvenuto probabilmente perché essa incarnava il fallimento dell’internazionalismo e dell’antimilitarismo, malgrado le risposte date da altri anarchici. Una scelta di campo nemmeno originale, dal momento che i principali partiti socialisti e sindacati operai dell’epoca avevano dal canto loro già ceduto alle sirene dell’Unità nazionale, allineandosi dietro il proprio Stato bellicista. Pur essendo assurdo dimenticare che talvolta alcuni anarchici hanno vacillato sentendosi con le spalle al muro, e ciò si è verificato anche in altri tipi di situazioni come le guerre civili (ricordiamoci del dilemma «guerra o rivoluzione?» risolto a favore della prima da parte della direzione della CNT spagnola), sarebbe tuttavia affrettato limitarsi a considerare solo questo aspetto.

Repressione: Arrestati due compagni a Roma

Altri due compagni fagocitati dalla puzzolente bestia della repressione; giunge repentina l’ora che burattini e burattinai del dominio comincino nuovamente ad aver paura della loro ombra e che ognuna generi in loro un freddo brividuccio lungo la schiena. Comincerà o meno il divertimento?

Solidarietà a Gianluca ed Evelin.


Da Inferno urbano

Arrestati due compagni a Roma

All’alba di oggi, mercoledì 16 marzo, sono stati tratti in arresto a Roma un compagno e una compagna anarchici, Gianluca ed Evelin.

La procura che indaga è quella di Genova, su mandato del pm Federico Manotti, in un’operazione congiunta di Ros e Digos. Le accuse mosse ai compagni sono di “detenzione di materiale esplodente ed esplosivo, tentata fabbricazione di ordigni esplosivi improvvisati, nonché detenzione di materiale esplodente al fine di attentare alla pubblica incolumità”, in concorso con ignoti. La procura ha contestato anche l’aggravante di terrorismo, aggravante poi esclusa dal Gip che ha firmato l’arresto. Sono fissati per domani gli interrogatori di garanzia.

Per il momento i compagni sono rinchiusi nel carcere romano di Rebibbia.

A loro tutta la nostra solidarietà, come a tutti i prigionieri anarchici ancora rinchiusi nelle carceri sparse per il mondo.

Gli indirizzi a cui scrivere:

Gianluca Iacovacci
C. C. di Roma Rebibbia maschile
via Raffaele Majetti 70
00156 Roma

Evelin Sterni
C. C. di Roma Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma

Congegni: Bonjour Madames et Monsieur, il est en chemin, c’est la Guerre!

Eccola al passo dell’oca che s’avvicina, signora Guerra. Non l’anelata Guerra Sociale che sta incanutendo in sala d’attesa, ma la solita vecchia guerra, quella dei “padroni” che magari oggi non hanno una faccia ben riconoscibile come i tempi che furono ma la sostanza, quella si, è sempre la medesima, il capitale che per rilanciare la propria ingordigia fagocita menti e corpi nella retorica dell’economia di guerra, dove a pagare sono sempre gli stessi, come a guadagnarci del resto, e l’industria bellica pesante intanto prospera.