Affinità: Finimondo – All’altezza della situazione

muccacabCondivido soprattutto per la giusta questione posta nell’ultimo capoverso…

All’inizio si stenta a crederci — sembra proprio uno scherzo. Eppure la notizia è lì, riportata dai principali organi di informazione. In fondo, perché non credere che le cose siano andate così?

Affinità: Parigi, La Discordia : Scarabocchio ha scarabocchiato – bis repetita placent

discordiaCondivido volentieri visto che…di scritte e minacce me ne intendo, pare proprio che tutto il mondo sia (un brutto) paese; ovviamente esprimo tutta la mia solidarietà ai discordi….

Avremmo preferito non seccarvi ancora con peripezie di questo genere… Ma non avevamo fatto i conti col nostro amico scarabocchio, che ha colpito ancora una volta.

 

Lunedì 8 febbraio, arrivando alla biblioteca per la permanenza settimanale, abbiamo avuto la «sorpresa» (oddio, relativa!) di trovare dei nuovi messaggi. Stavolta hanno gettato un po’ di vernice sulle finestre e fatto due scritte per terra. Una diceva “Racistes Go Home” e l’altra era un’enigmatica firma (?) “La Fraction”. I nostri timidi artisti hanno anche scarabocchiato le A cerchiate dell’ultima volta (almeno le cose sono chiare!). Beninteso il tutto è stato ancora una volta pulito in poco tempo, e tutto il quartiere pensa ancora a un attacco dell’estrema destra (ma è davvero sbagliato?).
Scarabocchio può essere fiero di lui, il suo disegno è stato appeso nella prima elementare della scuola di fronte!

Congegni: Anarchismo cacotopico

tre giovani bretoniGiro, girotondo, casca il mondo…

Così, tutti per mano, nel turbine gioioso dell’amore globale, senza pensarci troppo…

Ebbene l’amore non ha proprio confini e di amore virale deve proprio trattarsi, un’epidemia scoppiata chissà dove e che ha contagiato un buon numero di rivoltosi di ogni colore, impegnati ormai senza borghesi pudori a lanciarsi in vorticosi girotondi, tutti uniti, rossi e rossoneri, in un amplesso frontista che, ai più sensibili, provoca invero qualche imbarazzato rossore; quanto sembrano lontani i giorni dell’anno domini 1921, dove dalle campagne ucraine ai mari ghiacciati intorno a Kronstadt risuonavano i colpi della controrivoluzione autoritaria avvolta nella bandiera rossa e ancora più lontani paiono, benché cronologicamente più prossimi, i caldi giorni della Spagna del ’37 dove il sole della primavera battezzava quello che avrebbe dovuto essere un monito per tutti gli innamorati della libertà “Non si può far fronte con l’autorità, questa prima o poi, quando non servirete più e una volta raggiunti i suoi scopi, vi spazzerà via senza troppi complimenti”

ricordate il 5 maggio 1937(1)?

Affinità: [Italia-Carcere di Ferrara] Riflessioni e illazioni (verosimili…) sul corteo del 5 dicembre 2015 di Venezia.

pagliaccio1Rilancio volentieri questa riflessione che mi pare tocchi punti importanti rispetto alle tendenze che da tempo un certo anarchismo pare abbia preso; che si tratti della perdita di radicalità legata all’autorappresentazione o di “offerta” rivoluzionaria rivolta ai popolani.

Visto che pare proprio che si debba accettare senza fiatare la “new wave” dell’anarchismo “di sintesi”, contaminato con parole d’ordine autoritare, cittadiniste, pacifiste o quant’altro, con ogni parola soppesata in chiave di ricerca del consenso, pena -in caso di dissenso- processi sommari, minacce e quant’altro da parte di questi novelli capipopolo in potenza, leggere un testo come questo, certo non l’unico uscito in questi mesi dalle sbarre dei supercarceri e che come gli altri verrà passato sotto silenzio in certi ambienti, che con chiarezza e semplicità mette in luce le nudità del re beh, fa piacere.

M.

Fonte: lettera arrivata alla casella di posta di CNA

Ferrara 24/01/16

E guardo il mondo da un oblò…mi annoio un po’…

Riflessioni e illazioni (verosimili…) sul corteo del 5 dicembre 2015 di Venezia.

Sono più di tre anni che guardo a quanto accade nel bel paese con un certo distacco… non certo per scelta, ma a causa di infami mura che rendono ovattata e, a volte, distorta la percezione di quello che succede fuori. Quella che non è cambiata è la felicità che provo quando ho notizia di un qualche atto di rivolta, è la stessa di sempre che scalda il cuore quando si vede la vita irrompere nella realtà e sconvolgere la rassegnazione che, troppo spesso, caratterizza il quotidiano. Detto questo, immaginatevi il sussulto, quando il 5 dicembre, guardando il telegiornale regionale (anche se il resort che mi ospita si trova in Emilia Romagna vediamo quello del veneto…) sento la giornalista, con voce di circostanza, dire: “assalto degli anarchici insurrezionalisti al centro di Venezia, numerosi danneggiamenti…”. Che gioia vedere bancomat “anneriti”, scritte “infuocate” sui muri e bottegai “sconvolti” dalla violenza degli anarchici…

Congegni: Camminatore solitario

mountainQui non palazzi, non teatro o loggia ma’n lor vece un abete, un faggio, un pino. Tra l’erba verde e’l bel monte vicino levan di terra al cielo nostr’intelletto.
(Francesco Petrarca)

Osservando un panorama da un poggio lo sguardo spazia, gli orizzonti si fanno ampi, d’immenso respiro, tanto da far credere di poter abbracciare in uno sguardo tutto l’esistente più prossimo. Avviandosi però giù, lungo i pendii, i molteplici sentieri si fanno più incerti, tortuosi, là dove si era ravvisato un comodo passaggio troviamo ora intricate reti di rovi e radici, là dove pensavamo una comoda radura troviamo una selva di ginestra spinosa.