Tu ti lamenti: ma sei tu che vuoi la conservazione del sistema in cui vegeti. Di tanto in tanto ti ribelli, ma per ricominciare ogni volta da capo. Sei tu che produci tutto, che ari e semini, che martelli e tessi, che impasti e trasformi, che costruisci e fabbrichi, che alimenti e fecondi!
A. Libertad: È l’elettore, il criminale!
Letture: Georges Henein – In mancanza di meglio…
Comincio oggi la pubblicazione di alcuni scritti di Henein; pur apprezzando molto i testi del pensatore egiziano questi ultimi saranno scelti in base a criteri molto precisi.
Gli scritti saranno utilizzati per fornire spunti di riflessione sulla situazione attuale dell’anarchismo italiano che sta affogando nella politica più gretta appesantito dal fardello del cittadinismo e strozzato dall’avvizzimento etico perorato da un buon numero di dirigenti del partito dell’insurrezione popolare, o come magari preferiscono loro dell’insurrezione che viene.
Il primo testo in esame si intitola “in mancanza di meglio”. contenuto è talmente chiaro da non avere bisogno di troppi commenti, e se sostituiamo ad esempio al concetto di “guerra” quello di “insurrezione popolare” il gioco è presto fatto…buona lettura.
Quando ci si interroga sulle ragioni che tendono a convenire una-guerra “giusta” in una guerra ordinaria, in una guerra tout court, e più in generale quando ci si interroga sulle ragioni che sottraggono alle masse il controllo sulle cause elevate cui esse si dedicano, presto ci si trova imprigionati in un circuito allucinante. Da un lato, in effetti, l’ampiezza e la concentrazione della vita economica moderna hanno fatto di ogni partito, di ogni sindacato, di ogni amministrazione degli organismi quasi totalitari che vanno per la propria strada abbandonandosi completamente al proprio peso specifico e senza minimamente tenere conto delle cellule individuali che li compongono. Questi partiti, questi sindacati, queste amministrazioni statali moderne sono protetti contro le mosse della ragione critica (come pure contro i sussulti affettivi e le ribellioni del cuore) dalla loro sola e sovrana pesantezza. Questi edifici sconcertanti funzionano in grazia di una umanità tutta speciale, una umanità di iniziati. Per essere ammessi a presentare una mozione al termine di un congresso di un partito di sinistra che tolleri qualche scambio di opinioni, occorre un anno di manovre estremamente delicate attraverso un dedalo di segretariati e di comitati che ricordano, al punto da trarre in inganno, i misteri dell’inaccessibile Tribunale in cui Kafka – ne I! processo – lascia tremolare l’immagine indefinitamente riflessa della nostra angoscia. E se queste prove iniziatiche sono favorevolmente superate, se nessun passo falso è giunto a inibire la presentazione della mozione, allora indubbiamente il suo oggetto si sarà sufficientemente diluito per suscitare oramai soltanto un interesse retrospettivo e quasi pietà per chi si azzardasse a darle il proprio sostegno.
Affinità: Belgio – “Dell’incompatibilità”
Condivisibile. Quindi pubblico…
L’originale in francese lo trovate qui: http://cettesemaine.info/breves/spip.php?article1416&lang=fr

Letture: Oreste Ristori – Le corbellerie del collettivismo
Letture: Gianluca Iacovacci – “Facciamo finta che tutto va bene”
Letture: Bruno Filippi – “scritti postumi”
Una raccolta postuma di Bruno Filippi, edita dai suoi compagni all’indomani della sua tragica morte. Buona lettura.
Bruno Filippi – Scritti postumi
Letture: Max Stirner – Il falso principio della nostra educazione
Di seguito il PDF del testo di Max Stirner: “Il falso principio della nostra educazione”. Buona lettura.
MAX STIRNER – iL FALSO PRINCIPIO DELLA NOSTRA EDUCAZIONE