Ciao Giorgino

Se n’è andato un caro compagno, Anarchico anche se non più militante da anni ma coerente sino in fondo. Che la terra ti sia lieve, ciao Giorgino.

Individui: Zo d’Axa

Zo d’Axa, vero nome Alphonce Gallaud de la Pérouse è nato in una famiglia borghese il 24 maggio 1864 a Parigi.

Discendente del navigatore Gallaud de la Pérouse, nipote del fornitore di latte al principe imperiale, è il figlio di un alto funzionario delle ferrovie di Orléans diventato in seguito ingegnere del municipio di Parigi. Sua sorella Marie, passerà molti anni in Tibet in cui viaggerà vestita da uomo in compagnia di uno sherpa. Nel 1929 pubblicò una storia del buddismo.

Individui: Renzo novatore

Con Novatore inauguro la sezione del blog dedicata alle esperienze d’esistenza di varii individui che in qualche misura informano queste pagine sulle quali potrete trovare loro citazioni ed echi del loro pensiero. Il promo ritratto non poteva che essere del buon Renzo.


Renzo Novatore, pseudonimo di Abele Ferrari Ricieri, nasce ad Arcola (La Spezia) il 12 maggio 1890 da una modesta famiglia di contadini. Refrattario alla disciplina scolastica, egli frequenta soltanto per alcuni mesi la prima classe elementare; quindi abbandona la scuola definitivamente e viene costretto dal padre a lavorare nei campi.

Letture – Senna Hoy: “Mi dolgo…” (una poesia)

Mi dolgo…

Che cosa significa aver vissuto e sentito, conosciuto e voluto, seminato e falciato,

Dato che presto me ne andrò e il mondo — chissà? — continuerà per eoni,

Poiché ci sono azioni che non ho compiuto, pensieri ardenti che non ho pensato,

Sferzate di dolore che non mi hanno tormentato, risate che non ho fatto;

Ed io, dato che i miei becchini iniziano il loro lavoro fischiettando e scherzando,

Dato che l’ultima sensazione si fissa nel cervello e l’ultimo desiderio urla nel cuore,

Mi dolgo per ogni crimine che non ho commesso,

Mi dolgo per ogni desiderio che non ho soddisfatto nella mia vita.

Congegni: L’accettazione Nichilista della finitudine

  Giusto qualche giorno fa l’eroe del popolo Conte, parlando dell’incipiente tornata di consumo natalizia ha ribadito quel che da tempo si sente vomitato da più parti riguardo alla responsabilità che il popolino dovrà dimostrare durante le festività legate al genetliaco di tal Yeshua Al Nozri -Gesù per gli amici- limitando assembramenti e bagordi di vario genere che prevedano la presenza di più di 6 individui, cose già sentite, ma il nostro ha postillato che la limitazione dovrà riguardare anche baci ed abbracci che anzi andranno accuratamente evitati e tutto questo pare sia sembrato normale ai più, senza che nessuno riflettesse come il tono perentorio del “comando” rappresenti l’ennesimo passo della capillarità del controllo che -sempre più interiorizzato- diviene anche controllo non solamente accettato ma anche auto-imposto; il concetto di “controllore di sé stesso” è uno di quelli più ripetuti in questo periodo dall’ambito del dominio, sia esso politico, medico, capitalista…ebbene francamente mi interessa poco la reale incidenza del virus, come poco mi importa disquisire su come e dove si sia sviluppato, se sia o non sia così mortale, ecc…lascio queste discussioni alle partigianerie d’ogni fazione.

Processo Scripta Manent, pesanti condanne in appello AGGIORNATO

Ieri si è concluso il processo di appello ai ribelli imputati nel processo Scripta manent, come da copione le condanne sono state pesanti e non c’è da stupirsi che il dominio infligga pene esose a chi non si piega sotto il peso dell’asservimento, volontario o meno. L’auspicio è che la tempesta torni a ruggire.

AGGIORNAMENTO

Letture: Memoria difensiva di Anna in vista della sentenza per il processo Scripta Manent

Per quanto sia sovente in disaccordo con alcune posizioni di Anna pubblico il seguente scritto che trovo interessante riguardo il quadro di fondo che si palesa riguardo le squallide e schifose metodologie d’inquisizione dei rosicchiatori d’ossa in divisa e toga; quanto piccoli devono essere costoro e quanto ottenebramento mentale necessita per decidere di passare la propria misera esistenza a spiare, inventare, sbavare le esistenze altrui, animali da guardia cui la propria catena rappresenta anche il proprio privilegio. miseri…


Alla Corte di Assise di Appello di Torino

Memoria difensiva di Anna Beniamino, seconda parte

L’equivoco di fondo di questo processo è che abbia per oggetto qualcosa di nuovo quando per gli stessi fatti e idee, in tanti compagni, per anni siamo stati indagati, processati, assolti e condannati. Non è nuovo il tentativo di trasformare in “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” i legami solidali che stanno alla base dell’agire anarchico.

Letture: “L’espropriazione” di Erinne Vivani

Illustre Feccia – D as direct action

Fin dalle epoche più remote esistevano uomini — paragonabili agli odierni pescecani — che, servendosi della forza brutale e dell’astuzia, si appropriavano del patrimonio comune.

Se si fossero limitati a ciò, sarebbe stato poco male, in quanto che i danneggiati, adottando i sistemi dei loro predoni, avrebbero potuto, forse, riconquistare i beni perduti, rivalendosi magari sugli altri.
Il vero male sorse invece allorquando detti predoni, per consolidare e aumentare i prodotti del furto, costituirono l’autorità e pretesero di dettar leggi al mondo e precisamente a coloro che erano stati da essi usurpati.

Letture: “Il ladro” di Georges Darien

[…] Poi continua, e il suo volto si accende di una luce strana, il gesto diventa ampio, la voce possente.

«Le mie idee! Una sola idea: l’idea di libertà. Ah, conosco gli sforzi di alcuni, tra l’indifferenza atterrita delle masse, per far scaturire dalla stupida atrocità del presente la grandezza dell’avvenire! Generosi tentativi che furono e resteranno senza seguito perché è impossibile evocare la realtà in mezzo all’impostura, perché per far apparire la verità bisogna schiacciare la menzogna una volta per tutte. Anime provate dal dolore, cervelli straziati dall’angoscia, voi rimarrete sterili: nel solco scavato in voi dal vomere della disperazione non germinerà nulla. Quel solco sarà la traccia priva di seme in cui rotola la ruota della tortura.

Affinita’: “Facciamo finta che tutto va bene…che tutto va bene…”

Credo utile ripubblicare uno scritto di Gianluca I. ai tempi della sua reclusione, nonostante dati 2015 credo che alcune riflessioni contenute nel testo siano utili ancor oggi…

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