“Io sono un uomo sbagliato. Ma sono quel che sono, non importa cosa. E il gracidare di queste multicolori cornacchie altro non serve che a rallegrare la mia nobile e personale saggezza. Non udite, o scimmie apostoliche dell’umanità e del divenire sociale, qualche cosa che rimbomba al di sopra dei vostri fantasmi? Udite!, Udite! E’ lo scrosciare saettante delle mie furibonde risate, che su nell’alto rimbomba!” Renzo Novatore.
Non riesco a sentire empatia, non ho troppa simpatia per l’umanità e questo da tempo.
Non sento pietà per un’umanità che nella stragrande maggioranza ha sempre ignorato i disastri ambientali speso difendendoli ripetendo a pappagallo la filastrocca del progresso;
non sento tristezza per un’umanità che nella stragrande maggioranza ha sempre pensato ai fatti suoi fregandosene degli ultimi e plaudendo ai ducetti di turno che sulla pelle dei dannati della terra ha costruito fortune, non rimpiango nulla per un’umanità gretta, invidiosa, arrivista, rassegnata, lacrimante un tozzo di pane.