Dal blog Alcuni Anarchici udinesi:
Che dire, come non ritrovarsi in queste righe? Condivido volentieri…
Provo meno simpatia per gli oppressi che per gli oppressori, per le vittime piuttosto che per i carnefici. Se proprio bisogna ricoprire un ruolo in questo misero teatrino, preferisco quello del cattivo. Quanto meno l’oppressore, il padrone, ecc., sa bene da che parte sta e utilizza metodi adeguati al conseguimento dei suoi interessi, come la violenza per esempio. Il nemico è coerente. Dall’altra parte invece non si fa genericamente altrettanto e si preferisce giocare a fare le vittime e leccarsi le ferite. Poveri cuccioli.